Implantologia con gengiva naturale in giovane paziente
Sara, 28 anni, aveva prenotato una visita nella nostra Clinica nel tentativo, oramai disperato, di risolvere definitivamente il suo caso che da tempo le dava dei seri problemi sia funzionali, che estetici. La paziente era affetta da lesioni cariose destruenti che avevano irrimediabilmente compromesso diversi denti dell’arcata superiore. Le corone sopra questi elementi dentali si staccavano di continuo. Una storia di trattamenti errati e di dubbia efficacia.
Si era rivolta precedentemente ad uno studio dentistico della sua città dove erano state eseguite numerose cure canalari non corrette, che avevano provocato alcuni granulomi ed una cisti, con conseguenti episodi ricorrenti di infezioni ed ascessi. La paziente riferiva inoltre continui dolori alla mandibola, a volte all’orecchio, all’occhio sinistro e soprattutto al capo che la obbligavano ad assumere con frequenza dei farmaci antidolorifici.
Alla ricerca di qualcuno in grado di risolvere il suo problema
Psicologicamente questi disagi non erano irrilevanti ed influivano sul suo tono dell’umore; comprensibilmente mettevano la giovane ragazza o in uno stato di tensione emotiva, o di prostrazione e sconforto. La paziente aveva chiesto ulteriori consulti presso altri studi odontoiatrici non ottenendo responsi chiari e soddisfacenti.
Era quindi molto sfiduciata, in linea generale, delle cure odontoiatriche in Italia ed aveva pensato di rivolgersi a centri specializzati all’estero. Navigando su internet aveva individuato e consultato il sito ed il blog della nostra Clinica e si era decisa a richiedere anche il nostro parere.
Indice dei contenuti
Analisi del caso di Sara
E’ stato rilevato, durante la prima visita, che la giovane paziente non riusciva a chiudere bene la bocca; con ogni probabilità gli interventi precedenti di ricostruzioni dentali ed il posizionamento delle corone, non eseguiti in maniera corretta, avevano provocato una modificazione occlusale, i denti non chiudevano in maniera corretta.
Questo problema di malocclusione era probabile fosse la causa dei suoi ricorrenti dolori al cavo orale e cefalee. Alla paziente è stata effettuata una TAC Cone Beam, che è stata rielaborata in un immagine tridimensionale tramite un software dedicato.
Analisi della TAC Cone Beam
La quasi totalità degli elementi dentali, a causa delle non corrette cure canalari, erano in condizioni precarie e non più recuperabili; sussistevano però dei problemi etici nel rimuovere alcuni denti non del tutto irrecuperabili in una paziente così giovane. Si è convinta la paziente, dopo una accurata valutazione, a conservare 2 dei denti sani nei settori posteriori dell’arcata superiore.
Il sorriso gengivale alto della stessa paziente consigliava un intervento chirurgico mini-invasivo, tipo l’OnlyOne, in grado di garantire un risultato estetico elevato con la fuoriuscita dei denti dalle gengive naturali (in questo caso clinico, che avrebbe richiesto una riabilitazione estetica di eccellenza, era impensabile e controindicato procedere con la tecnica All on 4).
Le esigenze e le richieste della paziente
La paziente, nel corso del colloquio in prima visita, era stata oltremodo decisa a ribadire la sua ferma volontà di evitare che i suoi denti malandati fossero nuovamente ritrattati con ulteriori cure canalari. Voleva assolutamente optare per una soluzione alternativa e possibilmente definitiva affidandosi agli impianti dentali. Il Dr. Roberto ha preso tempo per analizzare nei dettagli il difficile caso e, dopo qualche giorno, la paziente è stata richiamata.
Si è prospettato, al fine di risolvere definitivamente il suo caso clinico, un intervento di implantologia dentale a carico immediato post-estrattivo OnlyOne
L’intervento di Sara
Alla paziente, in sedazione cosciente sono stati estratti tutti i denti irrecuperabili e posizionati contemporaneamente negli alveoli post-estrattivi 5 impianti dentali.
E’ stato inserito negli alveoli post-estrattivi, come da protocollo, del biomateriale al fine di preservare al meglio l’architettura gengivale. Nel giro di 24 ore alla paziente è stato consegnato un provvisorio fisso avvitato sugli impianti.
Le difficoltà del caso clinico esaminato
In questo tipo di intervento chirurgico la vera difficoltà era, nella fase di rimozione dei denti, eseguire delle estrazioni il più possibile conservative. Era necessario evitare, cioè, di ledere e fratturare dell’osso nella porzione vestibolare (esterna) che avrebbe rischiato di compromettere il risultato estetico. Si è utilizzato perciò, anche in questo caso clinico, un protocollo di chirurgia mini-invasiva e i denti sono stati estratti con l’ausilio di un rivoluzionario apparecchio, Piezo Surgery, che utilizza gli ultrasuoni.
La paziente era molto soddisfatta del risultato estetico ottenuto e già a pochi giorni dall’intervento ci ha comunicato di avere sospeso l’assunzione degli antidolorifici, che prendeva da più di un anno, perché i suoi dolori del cavo orale ed i suoi mal di testa erano scomparsi.
I miglioramenti della salute generale
A due mesi dall’intervento ci ha confermato che i suoi mal di testa ricorrenti erano ormai solo uno spiacevole ricordo.
L’intervento di implantologia a carico immediato riportando i denti ad un corretto contatto con i denti dell’arcata inferiore, ha permesso di eliminare la malocclusione, ricreando un appoggio occlusale equilibrato. Inoltre le infezioni, causate dalle cure odontoiatriche non bene eseguite, dopo l’estrazione dei denti ed il contemporaneo inserimento degli impianti dentali, si sono spontaneamente risolte.
I controlli successivi
La paziente si è presentata puntuale ai successivi controlli e le foto che seguono testimoniano il decorso favorevole della sua riabilitazione. Dopo un anno dall’intervento la qualità di tessuti intorno agli impianti si è rivelata ottima. Si è proceduto in seguito con la riabilitazione definitiva in zirconio-ceramica.
Riabilitazione definitiva dopo 3 anni dall’intervento
La situazione a 3 anni dall’intervento conferma l’ottima guarigione dei tessuti gengivali. La giovane paziente ha manifestato la sua completa soddisfazione per l’esito della sua riabilitazione.
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