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Caso Clinico: paziente con parodontite grave

Caso Clinico: paziente con parodontite grave

Il paziente di circa 50 anni, che veniva da Novara, soffriva da anni di parodontite su entrambe le arcate. Aveva da molto tempo dei ponti nei settori posteriori dell’arcata superiore; i denti anteriori del paziente, a causa della grave parodontite, presentavano una elevata mobilità e si erano in buona parte sventagliati in avanti. Erano inoltre evidenti profonde tasche parodontali infette ed il paziente stesso riferiva di notare, a volte, delle secrezioni purulente uscire dalle gengive.

paziente con parodontite caso iniziale
 La situazione iniziale di profilo

La situazione iniziale del paziente affetto da parodontite. I denti si erano sventagliati in avanti.

La situazione funzionale ed estetica del paziente, a causa di questa elevata mobilità dentale, si stava deteriorando in modo preoccupante. Il paziente, desideroso di risolvere il suo problema, aveva consultato diversi colleghi odontoiatri in Italia e anche all’estero per convincersi delle possibilità di successo di un intervento di implantologia dentale a carico immediato.

Voleva altresì essere sicuro di ottenere un riabilitazione estetica e funzionale pienamente soddisfacente.
Era giunto quindi alla nostra osservazione prenotando una visita motivato e fiducioso di recuperare in breve tempo l’estetica del suo sorriso, ma non aveva nascosto di essere terrorizzato dalla prospettiva di sottoporsi ad un intervento di implantologia dentale.

Analisi del caso: presenza di un’infezione

Al paziente, nei precedenti consulti odontoiatrici, era stato consigliato un intervento di implantologia dentale, ma non a carico immediato, per due motivi:

  1. nell’arcata superiore vi era una infezione in atto
  2. la quantità di osso residuo a disposizione per l’inserimento degli impianti era veramente scarsa

La malattia parodontale aveva infatti provocato, a livello del canino sinistro, una grossa lesione con una tasca profonda ed infetta che complicava ulteriormente il quadro clinico.

Alla nostra osservazione la quantità di osso residuo del paziente, valutata tramite Rx panoramico, risultava in effetti molto ridotta. Con una valutazione ulteriore, tramite TAC Cone Beam, sono state individuate però aree di osso residuo sufficienti per consentire un intervento di implantologia dentale secondo il protocollo di carico immediato.

La situazione sull’arcata inferiore (mandibola), anch’essa affetta da parodontite, era altrettanto preoccupante, ma si è concordato con il paziente di affrontare come priorità la riabilitazione dell’arcata mascellare superiore.

Chirurgia mini-invasiva: le fasi dell’intervento

Al paziente, in sedazione cosciente, sono stati estratti tutti i denti dell’arcata superiore ed operando in parte in chirurgia mini-invasiva  sono stati contemporaneamente inseriti 5 impianti dentali seguendo il protocollo di carico immediato post-estrattivo.

la panoramica dopo l’inserimento degli impianti dentali

La panoramica dopo l’inserimento degli impianti dentali

Solo nella zona intorno al canino è stato necessario scollare un piccolo lembo di gengiva per ricostruire con del biomateriale l’area gravemente compromessa dall’infezione parodontale.

Questo protocollo di tecnica rigenerativa viene indicato anche come rigenerazione ossea guidata.
Nel giro di 24 ore al paziente, seguendo il protocollo di carico immediato, è stato consegnato un provvisorio fisso avvitato sugli impianti.

La riabilitazione provvisoria e definitiva

prima dell'intervento

La situazione iniziale del paziente

Il provvisorio avvitato sugli impianti dentali dopo 20 giorni dall’intervento

Il provvisorio avvitato sugli impianti dentali dopo 20 giorni dall’intervento con protocollo OnlyOne®

La riabilitazione definitiva dell’arcata superiore in zirconio-ceramica dopo 8 mesi dall’intervento.

La riabilitazione definitiva dell’arcata superiore in zirconio-ceramica dopo 8 mesi dall’intervento con protocollo OnlyOne®

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