Caso clinico di Luigi
Luigi paziente di 59 anni di Milano era già stato parzialmente riabilitato nella nostra Clinica con impianti nell’arcata superiore. Ha prenotato una visita chiedendoci di risolvere anche il suo problema a livello mandibolare. Era preoccupato perché… senza osso.
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Atrofia ossea dentale (senza osso): analisi del caso
Atrofia ossea in zona molare
Nell’arcata inferiore destra la quantità ossea era estremamente esigua, per cui l’altezza dell’osso sopra il nervo alveolare inferiore (nervo che decorre all’interno della mandibola) era molto ridotta (circa 6-7 mm.). Da anni il paziente portava una protesi mobile parziale per sostituire i denti mancanti.
Il grado severo di atrofia ossea (senza osso) nella zona molare impediva di prevedere il posizionamento di un impianto corto. In altezza i margini di operatività erano insufficienti.
Senza osso nella zona molare: la panoramica iniziale
Al paziente senza osso erano state proposte da altri colleghi come uniche alternative alla protesi mobile o un innesto osseo autologo. L’alternativa era un intervento di rigenerazione ossea guidata con la prospettiva di rassegnarsi a tempi lunghi di guarigione ed a una riabilitazione con risultati poco predicibili.
Le tecniche di innesto osseo autologo (prelevato dalle zone intra orali o extra orali) e le tecniche di rigenerazione ossea guidata sono state molto utilizzate in implantologia. Purtroppo entrambi questi approcci chirurgici hanno dimostrato nel tempo alcuni problemi.
In particolar modo si sta vedendo che gli impianti inseriti in osso ottenuto tramite rigenerazione ossea guidata, soprattutto in senso verticale (come nello specifico caso di questo paziente), vanno frequentemente incontro a perimplantite.
La nostra proposta è stata invece quella di sfruttare al massimo l’osso residuo avvalendoci della tecnologia X-Guide.
L’idea era quella di posizionare gli impianti in modo da bypassare il nervo alveolare inferiore. Ma un intervento del genere è possibile solo eseguendolo con una implantologia dimanica X-Guide.
Le fasi dell’intervento
Implantologia Dinamica
Nell’immagine 3D si nota come la pianificazione chirurgica computer guidata abbia consentito di bypassare con un impianto inclinato (a sinistra) il nervo alveolare inferiore.
Si è proceduto quindi a pianificare con l’ausilio del computer l’intervento individuando un’area di osso residuo dove posizionare gli impianti evitando il decorso del nervo alveolare inferiore. In questa zona mandibolare è necessario prestare la massima attenzione perché una eventuale lesione al nervo alveolare inferiore creerebbe una parestesia-anestesia permanente a livello del labbro.
La nostra Clinica utilizza il sistema di pianificazione chirurgica computer guidata che rappresenta una vera e propria rivoluzione in implantologia orale.
- Un impianto è stato posizionato anteriormente all’emergenza del nervo.
- Il secondo impianto è stato posizionato inclinato in modo da bypassare il nervo alveolare in tutta sicurezza. La buona qualità dell’osso mandibolare e la stabilità degli impianti ha permesso nel giro di 24 ore di avvitare sugli stessi un provvisorio fisso avvitato sugli impianti (carico immediato). A distanza di 6 mesi il paziente è stato riabilitato con la protesi definitiva in zirconio-ceramica fissa avvitata sugli impianti.
Chirurgia mini-invasiva: i vantaggi per il paziente
La scelta di questo tipo di intervento di implantologia ha consentito di beneficiare dei seguenti vantaggi:
- si è evitato un prelievo di osso autologo con susseguente innesto osseo
- scartata una terapia di rigenerazione ossea con gli inevitabili tempi lunghi di riabilitazione.
- è stata scelta una chirurgia mini-invasiva, posizionando gli impianti nell’ osso residuo del paziente che in assoluto è sempre l’osso migliore. Bisogna sempre considerare, come già detto sopra, che l’osso innestato e l’osso rigenerato molte volte vanno incontro a riassorbimento, cosa che non accade con l’osso residuo
- infine utilizzando l’osso residuo del paziente per gli impianti si è potuto procedere con il protocollo di carico immediato, cosa impossibile con le tecniche di innesto osseo e di rigenerazione ossea
La panoramica con gli impianti inseriti
Dobbiamo ribadire che un intervento in un caso clinico come questo, dove si sfrutta al massimo l’osso residuo in una zona di grave atrofia ossea in prossimità di un fascio neuro-vascolare, può essere eseguito solamente con l’ausilio dell’a tecnologia computer guidata’ Implantologia Dinamica. X-Guide è infatti la sola in grado di guidare ed assistere, in tutta sicurezza, la mano del chirurgo implantologo.
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