Bruxismo un disturbo frequente
Il bruxismo consiste nel digrignamento dei denti, soprattutto durante il sonno, dovuto alla contrazione non volontaria della muscolatura masticatoria del paziente.
Generalmente non viene avvertito dalla persona interessata che è inconsapevole del disturbo. Il rumore causato dallo sfregamento dei denti inferiori contro i superiori può disturbare, invece, il sonno del partner che vi dorme accanto.
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Chi può essere affetto da bruxismo?
In alcuni casi il bruxismo può manifestarsi non solo nelle ore notturne, ma anche durante il giorno in una forma che possiamo definire modificata. Un esempio è quando si ha una eccessiva tendenza a masticare chewing-gum, a mordere il cannello di una pipa o, come spesso succede agli studenti, a mordicchiare una penna a sfera.
Chi ne soffre spesso è una persona pratica molta attività sportiva. Non fanno eccezione gli sportivi più famosi che svolgono sport ad alta concentrazione, come ad esempio i piloti di auto e moto. Essi soffrono di bruxismo ed è proprio per questo che fanno uso di bite.
Questo fenomeno si può verificare addirittura nei bambini. Grosso modo un bambino ogni dieci può avere problemi di bruxismo ed è facile che il disturbo compaia prima che lui vada a scuola.
Cause
Non ci sono dati certi sull’eziologia del bruxismo. Certamente sono da considerare:
- difetti di masticazione. Malocclusione, rapporto alterato di occlusione dentale
- problemi posturali (posizione del corpo umano nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei)
- disturbi del sonno
- nei bimbi possibili dolori legati alla eruzione dei denti e alla crescita della mandibola
- uso di farmaci per il sistema nervoso
- ansia e stress
- comportamenti aggressivi
Nei bambini può essere generato da stress o complicazioni legate allo sviluppo ed alla crescita della mandibola. Si pensa anche che uno dei motivi del bruxismo nei bimbi più grandicelli possa essere la larga diffusione dei giochi iper-tecnologici, come i videogiochi, che, affrontati con velocità supersoniche, impongono ai minori uno stato di perenne alta tensione.
Sintomi
Il corredo sintomatologico è molto vario e prevede a volte:
- dolore alla mandibola
- deglutizione difficoltosa
- secchezza delle fauci (bocca secca)
- indolenzimento dei muscoli del viso
- difficoltà ad aprire bene la bocca
- mal di testa
- dolore alle orecchie
- dolore alle gengive
- sonnolenza
Danni e conseguenze
Lo sforzo continuo sostenuto dalle gengive e dagli alveoli può generare condizioni irritative, infiammatorie e, col tempo, modificazioni strutturali ossee. Il digrignamento può produrre, quindi, alterazioni importanti dei denti quali :
- perdita di altezza (dimensione verticale)
- usura dello smalto facilitando l’insorgenza della carie
- aumento della sensibilità al caldo e al freddo
- a lungo termine si possono verificare fratture o perdite dentali, in seguito alla pressione esercitata
- difficoltà ad aprire la bocca (dolore Temporo-Mandibolare) A seguito di dolori protratti all’articolazione possono comparire a volte cefalee e cervicalgie.
La possibilità che il bruxismo possa causare recessioni gengivali, come alcuni sostengono, è dubbia, per ora non vi sono studi certi in grado di dimostrarlo.
Cure
Esiste un rimedio efficace per le persone che soffrono di questo disturbo. E’ Il Bite (o Byte o chiamata anche in termini tecnici placca occlusale gnatologica).
Tradotto letteralmente dall’inglese bite significa “morso, boccone”, si intende invece più propriamente uno spessore inserito tra i denti che si interpone tra mascella e mandibola.
E’ una guaina che crea una protezione tra le due arcate dei denti. Il bite riduce le forze esercitate dai muscoli masticatori con lo scopo di alleggerire la tensione.
L’utilizzo dei bite favorisce il rilassamento dei muscoli coinvolti nella masticazione. Il paziente durante il sonno appoggia i denti delle due arcate sulla mascherina. Quando si sveglia riferirà che il dolore alla mandibola ed ai muscoli è decisamente diminuito. Questi dispositivi, che proteggono di notte i denti dall’erosione, possono essere duri o morbidi a seconda delle necessità.
Sono solitamente preparati appositamente per la persona interessata tramite rilevazione delle impronte delle due arcate. Assicurano infine il minimo ingombro possibile, cercando di conseguenza di limitare al massimo disturbi alla funzione linguale, alla fonazione, ai rapporti sociali.
Per pazienti con bruxismo notturno l’uso di byte è molto diffuso, per il problema diurno diventa tutto, purtroppo, più difficile.
Un controllo in più: il parere del posturologo o del chiropratico
Il dentista e l’ortodontista dovranno calibrare in modo specifico la mascherina dentale per il singolo soggetto, poi è importante che un posturologo o un chiropratico controlli la corretta occlusione dentale del paziente portatore di bite. Se l’occlusione dentale non è regolare altri sintomi potrebbero insorgere come mal di testa e problemi alla vista e all’udito.
E’ facile immaginare che in caso di occlusione difettosa i muscoli facciali coinvolti nella masticazione cercheranno di compensare questa errata situazione. Ne consegue che si contrarranno in modo anomalo e questo a lungo andare crea dolore.
Consigliamo al paziente con bite un controllo in più. Gli specialisti posturologi e chiropratici hanno a disposizione test muscolari in grado di indagare se vi è una cattiva occlusione e come questa possa influire nei rapporti con una fisiologica e naturale postura del corpo.
Farmaci o rimedi naturali?
Il bruxismo, essendo legato con ogni probabilità a fattori di stress, andrebbe affrontato con terapie di supporto rilassanti. Il consiglio è di praticare un moderato esercizio fisico, passeggiate e se è possibile il nuoto. Utili potrebbero essere delle sedute di Kinesiologia (scienza che studia il movimento ed il linguaggio del corpo) o di Pilates (ginnastica specifica atta a mantenere una corretta postura e a favorire l’armonia dei nostri movimenti). Tutte le attività di rilassamento, come ad esempio lo Yoga, sono altresì indicate per migliorare le cose.
Tra i farmaci che si utilizzano per i casi impegnativi, ricordiamo gli ansiolitici e gli antidepressivi. Sono da considerare però sempre da assumere sotto controllo medico e per periodi molto limitati.
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